a cura del Primo Luogotenente (a) Michele Candeloro,
Socio A.A.A. - Aviatori d’Italia, Regione Puglia - Basilicata
Martedì 25 ottobre, come ogni anno, la Sezione “Ten. Osservatore Antonio Mangano MAVM - Ten. Pilota Luigi Rovelli MOVM”, dell’Associazione Arma Aeronautica - Aviatori d’Itala di Foggia, con la celebrazione di una Santa Messa, officiata dal cappellano militare del 32° Stormo di Amendola (FG), Padre Giuseppe Rubbio e accompagnata dai canti del Coro della Sezione “ALA”, si è ritrovata presso la chiesa dell’Annunciazione del Signore in Foggia, per ricordare i propri Soci che hanno “Chiuso le Ali”.
La cerimonia, ha visto la presenza e la sentita partecipazione della cittadinanza che si è stretta intorno agli associati della Sezione nel ricordo dei Soci deceduti. Nel corso dell’omelia il cappellano militare ha sottolineato che se pur i nostri Soci hanno “chiuso le ali” nella vita terrena, continuano a volare alto nel cielo sconfinato sopra di noi.
Al termine della Santa Messa il Maresciallo Scelto (c) Raffaele Bruno ha dato lettura della “Preghiera dell’Aviatore”, sottolineata dalle note del Silenzio.
“E’ un dovere di riconoscenza nei loro confronti […] Mantenere vivo il legame con chi ci ha preceduto per essere ispirati a ideali di solidarietà e amicizia, è un tratto distintivo che ci deve guidare nella vita quotidiana”, ha dichiarato il Presidente della Sezione dauna, Aiutante (r) Saverio Balestrucci. E proseguendo il suo intervento ha inoltre evidenziato l’importanza che riveste l’Associazione nell’essere custode e testimone delle tradizioni e della storia dell’Aeronautica Militare, che ha nella propria missione il compito di trasmettere tali valori attraverso la testimonianza e l'esempio per i giovani.
Concludendo ha ricordato inoltre l’importanza che riveste per l’Aeronautica Militare la data del 28 marzo 2023, che segnerà il Centenario della sua Costituzione e che vedrà la nostra Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia protagonista di questo importante traguardo insieme alle donne e agli uomini che indossano “l’uniforme azzurra”.
Mangano Antonio
MANGANO Antonio, da Foggia, Tenente della milizia territoriale, reggimento fanteria, squadriglia aeroplani. Ardito osservatore d'aeroplano, in numerosi voli compiuti sul nemico, dette sempre prova di ardire e di calma non comuni. Durante una delle sue ricognizioni attaccava risolutamente un velivolo nemico, e, per quanto avesse il pilota ferito e l'apparecchio seriamente danneggiato, non desisteva dalla lotta se non dopo aver volto in fuga l'avversario. Superando difficili condizioni atmosferiche, non curante del vivo fuoco delle batterie antiaeree, portò ogni volta a termine il suo mandato, fornendo, al ritorno dei suoi voli, utilissime informazioni. - Cielo dell'alto e medio Isonzo - del Brenta - del Piave, agosto novembre 1917.
Luigi Rovelli
Luigi Rovelli (Rodi Garganico, 25 aprile 1915 - Alessandria d'Egitto, 28 dicembre 1941) è stato un ufficiale e aviatore italiano. Pilota di aerosiluranti della Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale, venne abbattuto nel dicembre 1941 e decorato con la medaglia d'Oro al Valore Militare alla memoria. A capo di una squadriglia di SM 79 aerosiluranti durante la seconda guerra mondiale, Luigi Rovelli fu autore insieme ad altri piloti tra cui Carlo Emanuele Buscaglia, di numerose azioni aeree contro unità navali inglesi nel Mediterraneo meridionale. Il 13 ottobre 1941, durante la prima battaglia del Sirte, Luigi Rovelli, con i piloti Graziani, Faggioni e Cimicchi, portò gli aerei della 281^ squadriglia al siluramento della corazzata Queen Elizabeth, poche miglia dal porto di Alessandria. Il 17 dicembre la squadriglia perse in azione Aldo Forzinetti (insignito anch'egli di M.O.V.M ), pochi giorni dopo, il 28 dicembre 1941, non rientrò proprio Luigi Rovelli che viene decorato quindi con la massima onorificenza militare alla memoria.
Motivazione concessione Medaglia d'Oro al Valor Militare.
- “Intrepido, valoroso capo equipaggio di velivolo auto silurante, già precedentemente distintosi in numerose vittoriose azioni belliche, compiendo bombardamenti e ricognizioni offensive, attaccando convogli, silurando navi ed abbattendo un caccia che gli aveva gravemente colpito il velivolo, partecipava ad un attacco contro un convoglio nemico fortemente scortato da navi da guerra e protetto da velivoli da caccia, incurante della violenta e rabbiosa reazione aerea e contraerea, solo dominato dalla decisa volontà di colpire si scagliava anima e corpo contro le unità navali avversarie, giunto a minima distanza dell'obiettivo la sua ala veniva infranta dal fuoco nemico e con essa precipitava in fiamme sul mare, esempio magnifico di luminoso eroismo e di suprema dedizione alla patria” -
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