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A.A.A. Brindisi, 79° Anniversario della scomparsa dell’eroico Asso MOVM S.Ten.Pil. Leonardo Ferrulli

Il 3 luglio la Sezione 145 di Brindisi dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia ha voluto dedicare una semplice ma significativa cerimonia per commemorare l’eroe della terra brindisina a cui la stessa sezione A.A.A. è intitolata: il Sottotenente Pilota Leonardo Ferrulli, Medaglia d’Oro al Valor Militare, di cui il 5 luglio 2022 ricorre il settantanovesimo anniversario della tragica scomparsa.


La commemorazione è avvenuta a Brindisi al civico 90 di via Lata, ove l’eroico asso dell’aviazione militare ebbe i natali il 1° gennaio 1918, con la deposizione di una corona d’alloro benedetta da Don Sergio Vergari alla presenza del pronipote del S. Ten. Pilota M.O.V.M. Leonardo Ferrulli, Jacopo Sticchi, nonché dei Soci A.A.A. - Aviatori d'Italia e dei concittadini di Brindisi. Sull’abitazione è posta dal 2014 una lapide a perenne memoria dell’Asso brindisino, realizzata dalla riconoscente A.A.A. Brindisi.


A fine commemorazione è stata celebrata da Don Dino una Messa presso il Santuario Santa Maria del Casale in onore della M.O.V.M. per ricordare la sua figura, un ulteriore esempio dell’altissimo prezzo che ogni conflitto comporta in termini di vite umane, come ci rammenta quotidianamente anche l’attuale guerra che infiamma l’Europa orientale. «È un privilegio oggi per noi poter ricordare sia il pilota ma anche il giovane uomo che come soldato ha adempiuto i suoi doveri fino al sacrificio della stessa vita», ha spiegato il Presidente dell’A.A.A. – Aviatori d’Italia di Brindisi, T. Col. (r) Giuseppe Cecchini.


Il giovane Leonardo Ferrulli si arruolò a soli 17 anni in Aeronautica Militare, il 23 giugno 1935, conseguendo brillantemente a Grottaglie il brevetto di pilota militare il 5 marzo 1936. Il giovane pilota dimostrò straordinarie abilità nei cieli di Sicilia e d’Egitto fino al tragico epilogo del 5 luglio 1943, giorno in cui, dopo aver abbattuto una ventina di aerei nemici in diversi combattimenti, fu impegnato in una battaglia impari contro 30 velivoli avversari: riuscì ad abbatterne due prima di essere colpito e abbattuto dal fuoco nemico. Pur potendosi salvare nonostante l’abbattimento, decise di non abbandonare l’abitacolo nel tentativo, riuscito, di governare l’aereo in modo tale da non farlo precipitare sulle abitazioni della città di Scordia, sacrificandosi per salvare vite innocenti e morendo da eroe.


Questa la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare che gli fu conferita alla memoria:


Il cuore generoso, l’audacia eccezionale, l’abilità impareggiabile, avevano fatto di lui il simbolo eroico della nostra arma combattente. In numerosi aspri combattimenti per 20 volte piegò, vincendola, la baldanza nemica. Non ritornò da un meraviglioso combattimento nel quale, solo contro trenta, aveva ancora due volte fatto fremere il sacro suolo d’Italia con l’urto del nemico abbattuto. Nell’ora grave della Patria, sfatando l’alone di invulnerabilità che si era creato, volle additare a noi, ingiustamente superstiti, la via della gloria e dell’onore. Esempio luminoso di una vita posta con superba dedizione al servizio della Patria. Cielo dell’A.S. del Mediterraneo e della Sicilia, 10 giugno 1940 – 5 luglio 1943”.




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